Il tema dello
Sviluppo Sostenibile si configura ad oggi come scelta
strategica ribadita da numerosi documenti internazionali. Su tutti la
dichiarazione di Rio del 1992, recepita oramai da molti paesi
industrializzati e in via di sviluppo, ma che purtroppo non ha raggiunto i
successi sperati, producendo spesso una proposta di sviluppo sostenibile
"debole", insufficiente ad orientare l'economia di mercato verso una
concreta sostenibilità. L'Unione Europea ha da tempo avviato in questo senso
numerose iniziative. In particolare si moltiplicano un po' ovunque azioni
locali, che si caratterizzano soprattutto per l'interazione tra livelli
istituzionali di governo e la partecipazione della popolazione rivolta alla
soluzione di specifici problemi.
Lo sviluppo sostenibile, introdotto appunto nelle carte e documenti
internazionali da Rio de Janeiro in poi, è quello sviluppo che si propone di
soddisfare le esigenze del presente senza compromettere la possibilità delle
generazioni future. Un concetto, quello di sostenibilità, che integra oggi
gli aspetti ambientali con quelli economici, sociali e istituzionali e che
implica un approccio ed un metodo interdisciplinare. Un compito e un
obiettivo che coinvolge tutti: istituzioni, imprese, associazioni, cittadini
e consumatori. Una nuova generazione di politiche di tipo preventivo che
richiede inoltre nuovi strumenti conoscitivi, informativi, partecipativi,
economici.
Si tratta
dunque di un processo democratico che vive del protagonismo dei popoli, di
uomini e donne, dell'importanza di ciascuna singola azione, ponendo nuove
sfide al mondo tecnico e scientifico.
Se si guarda alla situazione italiana, il
quadro delle iniziative e delle azioni locali appare meno sconfortante di
quello che appariva fino a poco tempo addietro e questo grazie all'impegno
profuso soprattutto da alcune amministrazioni locali. Continua a prevalere
comunque in molti ambienti del nostro paese un interesse prevalentemente
letterario per lo sviluppo sostenibile, rivolto più ai principi che alle
azioni, più alle dichiarazioni di impegno che all'avvio di progetti di
sostenibilità. E anche là dove questi vengono avviati sembrano
caratterizzarsi per scelte prevalentemente dirigistiche, con attenzione
scarsa o nulla alla loro condivisione.
L'ing. Trentini, da anni impegnato nell'approfondimento continuo dei temi
della sostenibilità applicati agli ambiti urbani, delle costruzioni e dei
processi ambientali, ha anche frequentato - presso l'Università degli Studi
di Trento e con il patrocinio della Provincia Autonoma di Trento - il
Corso di Perfezionamento Post-Universitario (8ª Edizione) - "Gestione e
Controllo dell'Ambiente - Lo sviluppo sostenibile: percorsi ed azioni" e
superato l'esame finale con un lavoro dal titolo "Progetto Leader II Pasubio
Vigolana - Sviluppo locale e Sviluppo sostenibile: analogie con le Agende 21
locali".
Coerentemente dunque alla propria mission, lo
Studio di Ingegneria AMBIENTE e TERRITORIO si propone di svolgere
varie attività rivolte agli Enti locali, alle Associazioni e alle Imprese
private, raggruppabili negli ambiti di: Processi Partecipativi,
Comunicazione Ambientale, Educazione Ambientale, Analisi di Sostenibilità.